Una persona viene dimenticata soltanto quando viene dimenticato il nome. TALMUD
Il 2 ottobre 2008 ci lasciava Pasquale e non posso certo NON RICORDARE a tutti questo triste anniversario e lo faccio con la poesia che ho voluto recitare ad Ancona, in occasione della consegna del Premio Pace, istituito appunto 10 anni fa.
Questa estate ho potuto leggere il volume 2 del libro del prof. Tajana (illustre universitario specializzato in Igiene) BREVIARIUM primavera-estate, gentilmente donatomi dall’amico Panuccio e lì ho scoperto la poesia DEATH IS NOTHING AT ALL di Henry Scott Holland, un grande teologo e scrittore britannico, affettuosamente chiamato l’OLANDESE VOLANTE (per la tradizione nord europea l’olandese volante è il vascello fantasma che solca i mari in eterno senza una meta precisa e a cui un destino avverso impedisce di tornare a casa, venendo avvistata da lontano, avvolta in una nebbia che emana una luce spettrale ed i marinai della nave sono fantasmi che tentano a volte di comunicare con le persone sulla terraferma, proprio come noi che cerchiamo di parlare con chi non c’è più) che mi sembra adattissima per ricordare un AMICO come Pasquale. Mi permetto solo di aggiungere COLTIVATE I POCHI VERI AMICI CHE AVETE E NON DIMENTICATELI MAI, ANCHE QUANDO VANNO nella STANZA ACCANTO
David A. Fletzer
La morte non è nulla
Non conta.
Io me ne sono solo andato nella stanza accanto.
Non è successo nulla.
Tutto resta esattamente come era.
Io sono io e tu sei tu e la vita passata che abbiamo vissuto così bene insieme
È immutata, intatta.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il vecchio nome familiare.
Parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce,
Non assumere un’aria solenne o triste.
Continuo a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Sorridi, pensa a me e prega per me.
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima.
Pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
Éla stessa di prima,
C’è una continuità che non si spezza.
Cos’è questa morte se non un incidente insignificante?
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Va tutto bene; nulla è perduto
Un breve istante e tutto sarà come prima.
E come rideremo dei problemi della separazione quando ci incontreremo di nuovo!
..nel 2004, il 20 Luglio, invitai Pasquale Pace, allora segretario nazionale della SIMFER, a un convegno da me organizzato a Villa Mondragone, sede di rappresentanza dell’università di Tor Vergata; questa bella villa si trova a Monte Porzio Catone, un po’ fuori mano dai percorsi abituali e dal centro città. Insistetti molto per offrirgli ospitalità, ma senza successo. In realtà non riuscii ad offrire neanche un caffè. Partecipò ai lavori con interesse e attenzione. Capii in quel momento quanto Pasquale amasse la nostra disciplina senza condizionamenti e interessi particolari, con spirito di sacrificio e amore verso i colleghi più giovani. Grazie Pasquale: sei stato e rimarrai un esempio.