di Morena Ottaviani
Premessa
Sulle pagine del sito ufficiale I.N.A.I.L. si legge: “L’INAIL eroga prestazioni di riabilitazione non ospedaliera ai lavoratori infortunati o affetti da malattia professionale, sia in forma diretta, tramite i propri centri, sia in forma indiretta, avvalendosi di strutture sanitarie pubbliche e private accreditate convenzionate con l’INAIL. Le prestazioni di riabilitazione motoria e di fisiochinesiterapia facilitano il reintegro dell’integrità psico-fisica dell’assistito attraverso un più tempestivo recupero delle funzioni lese e la valorizzazione delle capacità residue ……. Le prestazioni di assistenza sanitaria riabilitativa non ospedaliera sono erogate presso:
- gli ambulatori INAIL di fisiokinesiterapia presenti sul territorio (Alessandria, Asti, Brescia, Mantova, Milano, Firenze, Bari, Messina, Catania, Caltanissetta, Palermo)
- il Centro di Riabilitazione Motoria di Volterra e il Centro protesi di Vigorso di Budrio e le sue filiali
- le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate convenzionate con l’INAIL.”
E ancora, a proposito delle prestazioni integrative riabilitative: “Le prestazioni integrative riabilitative non ospedaliere sono erogate ai fini di un più rapido recupero psico-fisico della persona e di un più efficace reinserimento nell’ambiente di vita e nel sistema sociale e lavorativo.”.
La realtà in Liguria
Nel 2014 la sede regionale I.N.A.I.L. di Genova ha preso contatti con tutti gli Ambulatori Privati Accreditati dalla Regione Liguria per porre le basi di un progetto di convenzionamento tra questi ultimi e le varie Agenzie del territorio regionale, soprattutto in funzione dell’erogazione delle prestazioni definite dall’I.N.A.I.L. come Livelli Integrativi di Assistenza (L.I.A.) – di cui l’INAIL stessa si fa carico per i propri assistiti – oltre che, come ovvio, delle prestazioni rientranti nei Livelli Essenziali di Assistenza (L.E.A.) e quindi da erogare attraverso il Sistema Sanitario Regionale (S.S.R.).
Ci sono stati alcuni incontri tra le parti e sono state definite le modalità di presa in carico degli assistiti INAIL, che hanno dato il via al sistema di convenzione tra INAIL e le varie strutture sanitarie private accreditate distribuite sul territorio. I punti cruciali di tale accordi sono i seguenti:
- La presa in carico dell’assistito prevede la Visita Fisiatrica, che viene richiesta dallo Specialista INAIL ed erogata dal Medico Fisiatra dell’Istituto presso cui verrà poi realizzato il PRI che ne scaturisce;
- Il PRI redatto potrà comprendere sia prestazioni LEA sia prestazioni LIA, che verranno rimborsate agli Istituti Privati Accreditati direttamente dall’INAIL secondo il proprio tariffario nazionale;
- Il PRI redatto viene approvato dallo Specialista INAIL;
- Gli Ambulatori Privati Accreditati garantiscono la presa in carico dell’assistito entro 5 giorni lavorativi dall’approvazione del PRI (pena una decurtazione percentuale del rimborso delle prestazioni);
- Il PRI programmato può essere variato e/o prolungato a discrezione del Medico Fisiatra di struttura, sempre previa approvazione dello Specialista INAIL;
- Alla fine del percorso, il Fisiatra della struttura invia una breve relazione conclusiva in cui l’assistito verrà dimesso per poi essere valutato dagli Specialisti INAIL al fine di reinserire l’assistito nel contesto lavorativo con, se necessaria, una valutazione medico-legale degli esiti derivanti dall’infortunio.
Attraverso questa convenzione, gli assistiti INAIL vengono così sostanzialmente incanalati in un percorso riabilitativo che consente loro di usufruire di tutte quelle prestazioni che la “Riforma-LEA” ha escluso dal S.S. Nazionale ma che, nella realtà pratica e clinica, consentono di abbreviare i tempi di recupero, anticipando così il ritorno all’attività lavorativa. I cosiddetti LIA prevedono infatti prestazioni che rappresentano “vecchi” capisaldi della Terapia Fisica, come i vari Laser, la ionoforesi o la radarterapia, le trazioni scheletriche e la massoterapia, ma anche terapie di più recente introduzione quali Diatermia endogena (TECAR), Ipertermia, onde d’urto (sia radiali, sia focalizzate), Neurotaping.
Il Sistema funziona: negli anni sono state affinate alcune procedure e si sono venuti a realizzare rapporti professionali trasversali tra i Medici Fisiatri di struttura privata accreditata e gli specialisti dell’INAIL, la cui azione converge nel cercare di risolvere o contenere quanto più possibile la disabilità del lavoratore assistito, consentendo un rientro in ambito lavorativo quanto più rapido possibile. In effetti, ad eccezione di quelle aree geografiche in cui ancora sono presenti ambulatori INAIL di fisiokinesiterapia, tutto il resto del territorio nazionale risultava ormai scoperto da tempo, lasciando gli assistiti INAIL sprovvisti di una sicura tutela riabilitativa. Di fatto, prima di questi accordi e convenzioni, i lavoratori che si infortunavano e che necessitavano di un percorso riabilitativo dovevano limitarsi ad usufruire di prestazioni LEA, mentre i costi di tutte le altre prestazioni eventualmente necessarie dovevano essere sostenuti dall’assistito, che solo in un secondo tempo sarebbe stato eventualmente rimborsato dall’INAIL, previa verifica approfondita. Il meccanismo pertanto risultava piuttosto farraginoso e comportava sia un protrarsi dei tempi di presa in carico e, conseguentemente, di recupero, sia uno sgradevole (e non sempre realizzabile) anticipato esborso economico da parte dell’assistito.
Il circuito che si è venuto a realizzare, invece, assume le medesime caratteristiche di qualsiasi altra convenzione Assicurativa privata, consentendo all’assistito di realizzare il percorso riabilitativo senza personali spese. L’Accreditamento Istituzionale conferisce agli ambulatori privati la garanzia di soddisfare i medesimi standard di qualità che un ambulatorio ospedaliero deve rispettare, tra cui sicuramente di rilievo sono la presenza di una Direzione Sanitaria da parte del Medico Fisiatra e di operatori sanitari con qualifica adeguata. In aggiunta, queste strutture nella quasi totalità dei casi sono in grado di erogare le prestazioni comprese nei LIA, che sono invece difficilmente reperibili negli ambulatori ospedalieri.
Questi sono i fatti e la descrizione di una realtà positiva, che rappresenta una perla rara nell’attuale contesto sanitario. Di fronte a questo sistema organizzativo, ormai collaudato e funzionante, sorgono tuttavia spontanei alcuni quesiti.
- Come sarebbe possibile realizzare degli accordi di convenzione laddove venisse a mancare la figura del Medico Fisiatra? Del resto, ancora più indietro di un passo, come potrebbe essere Accreditato un Ambulatorio laddove venisse a mancare la Direzione Sanitaria di un Medico Fisiatra?
- Se un’istituzione come l’INAIL crede nell’efficacia di così tante Terapie Fisiche, a tal punto da rimborsarle con i propri fondi, vogliamo forse considerare che l’esclusione di tali prestazioni dai LEA non sia stata proprio basata su studi clinici che screditavano tali opportunità terapeutiche, bensì su sordide manovre pseudo-politiche volte probabilmente a deviare il flusso monetario in altre direzioni?
In attesa di ottenere risposta, noi proseguiamo nel nostro lavoro.
La collaborazione tra medici Inail e Fisiatri è fondamentale per il recupero della capacità lavorativa dopo un evento infortunistico , andrebbe incentivata un rieducazione mirata al gesto lavorativo per permettere al lavoratore una ripresa lavorativa serena soprattutto nei casi in cui residuino esiti invalidanti con ripercussioni sulla capacità lavorativa specifica.
Ho sempre stimato l’INAIL ed avendo lavorato per 17 anni in un ospedale gestito dall’INAIL ho apprezzato enormemente le grandi capacità dei Dirigenti e dei Professionisti (ho spesso scritto sulle innovative idee del prof. Maglio) di questo Istituto nella nascita e poi crescita della RIABILITAZIONE ITALIANA e quindi mi fa molto piacere leggere l’esperienza ligure.
Da alcuni anni l’INAIL ha riavuto la possibilità, tramite nuove disposizioni legislative, a ritornare in modo diretto nel mondo riabilitativo con le sue strutture e tramite tanti prestigiosi colleghi ma penso che l’INAIL, studiato con tanta invidia negli anni 60-80 da molte realtà europee e non solo, possa dare ancora tanto alla FISIATRIA e RIABILITAZIONE ITALIANA.