Le lombalgie sono una delle più frequenti patologie della nostra epoca. Per la molteplicità dei fattori causali e concausali, rappresentano uno degli argomenti più discussi della medicina; numerosi studi dimostrano che il 60-80% della popolazione generale è colpita almeno una volta nella vita da un episodio lombalgico che può recidivare nel 90% dei casi.
La fascia di età maggiormente colpita è quella compresa tra i 30 e i 50 anni, anche se, come ben noto in ambito medico sportivo, una consistente percentuale interessa individui al di sotto dei 20 anni. L’evento più frequente in Medicina dello Sport è rappresentato da forme irritative dell’anello fibroso la cui eziopatogenesi va ricercata nella peculiare biomeccanica del rachide lombare. Ad un’attenta analisi il disco intervertebrale va incontro più facilmente a lesioni non a seguito di forze compressive, ma a sollecitazioni combinate di flessione laterale-rotazione, in quanto le vertebre lombari, anatomicamente, non hanno le caratteristiche per sopportare questo tipo di sollecitazione, caratteristica della gestualità atletica. La forza e la velocità che caratterizzano l’attività sportiva possono lesionare l’anello fibroso formato da strati concentrici di fibre collagene orientate di 30° sull’asse orizzontale e di 120° con le fibre adiacenti. Poiché il danno discale è rappresentato dalla lesione delle fibre collagene dell’anello fibroso, poter disporre nella prassi di Collagen Medical Device iniettabili specifici che rimpiazzino il down collagenico, consente un innovativo e concreto strumento di prevenzione, riparazione e terapia del processo di invecchiamento delle strutture intra-articolari, periarticolari e dei tessuti mesodermici viciniori di sostegno.
Vengono presentati due casi clinici, estrapolati dalla pratica ambulatoriale dell’autore, come esempi di protocollo terapeutico.
https://medibio.it/medicina-biologica/2013/161/1238/pdf/MB1702_05.pdf
MB1702_05-1