In questi giorni circola nella stampa sanitaria un “coriandolo di Carnevale “ dal titolo : Accesso diretto alla prestazioni di fisioterapia” redatto da GIMBE che pur avendo decine di pagine scritte ha il valore scientifico di un CORIANDOLO .
Purtroppo non fa ne ridere ne divertire perché mira a cancellare gli interessi di salute e di cure qualificate che giustamente il SSN deve garantire con prestazioni di Fisioterapia ai cittadini in condizione di disabilità temporanea o protratta, in nome di interessi meramente privati e che in questo caso fanno gran torto alle affermazioni di evidenza scientifica . D’altra parte basta visitare il sito di Gimbe per costatare la ridottissima multidisciplinarietà ivi presente , indispensabile per poter ben gestire tematiche complesse di evidenza ed appropriatezza clinico-terapeutica e organizzativo-gestionale,la carenza di competenze nella ricerca e nella accademia nazionale ed internazionale, ma contemporaneamente la numerosa presenza di fisioterapisti nelle sue strutture.
La finalità del coriandolo è scritta in apertura : accesso diretto al fisioterapista .
Quindi non ci possiamo stupire che si concluda con grande gioia in questo senso dopo avere messo insieme pagine e pagine di apparenti analisi scientifiche, di tabelle, studi e pubblicazioni che appartengono solamente alla medesima posizione preconcetta dell’accesso diretto !
Si sarebbero potuto affrontare i temi dei diritti degli utenti di ricevere con tempestività cure riabilitative appropriate e complete, i temi di come contrastare le attese spesso troppo lunghe quando le problematiche (come sempre in medicina) hanno precisi tempi biologico-funzionali nei quali l’efficacia dei trattamenti si manifesta più concreta, i temi di come purtroppo in questo campo sanitario alcune Regioni costringono i cittadini a rivolgersi al loro medico di base per accedere poi ai percorsi burocratici di autorizzazione (facendo perdere tempo ai cittadini ed anche a questi colleghi ) invece di seguire, come per tutte le altre Specialità, la via maestra della visita medico-specialistica per valutare il bisogno reale , la prognosi e la cura appropriata.
Problematiche troppo complesse per un Report che doveva esser confezionato su richiesta.
Si affastellano pubblicazioni e numeri anche internazionali senza assolutamente nulla sui temi della diversissima qualità di organizzazione dei sistemi sanitari, di formazione e competenze dei Fisioterapisti nel mondo; tanto si deve solo mescolare schemi e dati per portare acqua ( inquinata ?) al proprio mulino .
Nulla assolutamente sui diversi modelli di lavoro integrato in Medicina Fisica e Riabilitazione diffusi in ogni parte del mondo nei quali l’autonomia del Fisioterapista è solida ma riferita agli aspetti di attività professionale e non certo confusa con aspetti di valutazione medico-specialistica della Disciplina: valutazione medico-specialistica che è prima di tutto a tutela della salute della persona in cura, per ottimizzare i risultati e prevenire errori e malpractice derivanti anche da incompetenza , approssimazione e superficialità .
Infatti la “fisioterapia” è solo una componente della Medicina Fisica e Riabilitazione che è una delle non moltissime discipline mediche riconosciute e praticate in tutto il mondo non solo avanzato, ma in particolare in tutti i Paesi della Unione Europea con precise modalità di certificazione della formazione e competenza proprio derivanti da specifiche normative della UE. Una componente sicuramente rilevante , mai isolata ne isolabile in particolare dagli aspetti cognitivi, per le capacità terapeutiche e riabilitative che possiede in numerosi ambiti clinici acuti e post-acuti; che proprio per questo valore clinico necessita di ampie e solide competenze mediche che la possano collocare nel contesto della valutazione biologico-funzionale complessiva della persona, delle sue eventuali diverse condizioni patologiche per giungere a corrette impostazioni anche prognostiche.
E prognostico significa anche corretta (eticamente e scientificamente) allocazione di risorse (sia per il SSN che per la persona che paga) per evitare illusioni e manipolazioni che nelle condizioni di disabilità sono molto facili da costruire in mani sbagliate.
Inoltre e come del resto per tutta la Medicina Fisica e Riabilitazione anche le attività di fisioterapia hanno la possibilità di utilizzare nella complessità dei diversi trattamenti sempre più importanti strumenti tecnologici , persino robotici, che sono in grado di rendere le cure più efficaci integrando le prestazioni del Fisioterapista, del Terapista occupazionale,del Tecnico ortopedico, del Logopedista e magari anche grazie a contributi sinergici del bioingegnere. Peraltro alcuni di questi prodotti della innovazione tecnologica mostrano evidenti potenzialità di sostituire proprio il fisioterapista (pensiamo alla Tele riabilitazione ) laddove appunto il fisioterapista non fosse inserito in un complesso clinico articolato che si prende cura della persona e dei suoi diversi problemi per realizzare un pieno recupero, ma si riduce solo alla mera ripetizione motoria magari con l’accesso diretto”:
Nel suddetto coriandolo non è minimamente sfiorata nessuna di questeproblematiche , non si rammentano mai gli altri professionisti della Riabilitazione in nome dell’ACCESSO DIRETTO verso il fisioterapista ribadendo sempre quale sia la finalità commerciale di questo pseudo-documento .
Assolutamente nulla sulla necessità direi prima di tutto etica che hanno tutti coloro che vogliono lavorare per migliorare in tutti i Paesi, e per quanto ci riguarda nel nostro Sistema Sanitario, la qualità, appropriatezza, efficacia, sostenibilità delle cure da offrire ai cittadini (sia in sistemi pubblici, assicurativi o privati) e garantire parimenti la verificabilità delle attività svolte e dei risultati ottenuti : il che significa valutare sempre come si possa elevare sia la attività di tutti i professionisti, la loro capacità di conoscere le competenze dei diversi colleghi per accettarle, integrando le proprie per collaborare allo sopo di ottimizzare la qualità dell’offerta sinergica verso la persona che deve esser al centro delle informazioni, delle valutazioni, delle cure, dei risultati con piena soddisfazioni dei bisogni.
E non al centro, come talvolta, si dice “per spennarla”.
In tema di “spennare” viene da temere che questo si possa manifestare con accesso diretto anche verso i fondi che il SSN mette a disposizione delle cure riabilitative dei cittadini : sarebbe proprio perfetto far accedere direttamente la persona, sulla spinta di una soggettiva esigenza legittima ma generica (dolore, disfunzione, ansia, timore, sentito dire …) alla erogazione di altrettanto generiche prestazioni . Tutto al di fuori di ogni minima regola di appropriatezza prognostica e terapeutica, di congruità biomedica complessiva della persona ed ancora di più di ogni possibile verifica di effettuazione dei trattamenti in relazione agli effetti prodotti nel funzionamento della persona. Quando poi tutto ciò non fosse coperto per il cittadino dal SSN (strutture pubbliche od accreditate ) sarebbe ancora meglio sul piano della “promozione commerciale” favorendo il ricorso con pagamento diretto ad ogni qualsivoglia generica prestazione.
Sempre in periodo di Carnevale possiamo immaginare che anche un gruppo di maghi, fattucchiere ed indovini, possa commissionare un analogo report alla medesima istituzione per sostenere la legittimità ed importanza di un accesso diretto , raccogliendo in Italia e nel modo fior fiore di documentazioni e testimonianze di questo positivo metodo di lavoro e dei meravigliosi risultati possibili.
Tanto la qualità di competenza ed approfondimento (magari fanno lavorare ai testi un po di altri maghi e indovini ) sugli aspetti scientifici, formativi dei professionisti coinvolti, sugli aspetti gestionali ed etici mostrata in questo coriandolo lo consentirebbe senza difficoltà.