Finalmente un Sindacato dei Fisiatri che difende la nostra disciplina con tenacia e attenzione continua in tutti gli eventi che purtroppo si realizzano, con enorme velocità, di abusivismo della professione e che sta riguardando ormai pian piano tutti gli ambiti della medicina.
La diagnosi medica viene fraintesa e aggirata con mille scuse (l’ultima è quella di ridurre le liste d’attesa per la lombalgia, eliminando la visita medica fisiatrica). Questo non è un problema solo della Fisiatria: pian piano lo è di sempre più numerose discipline mediche, fra le recenti proposte vi è per esempio quella di superare la visita oculistica con quella ortottica. Quindi è un problema ben noto ai radiologi, ai cardiologi, ai ginecologi, agli psichiatri, lo è perfino degli stessi colleghi Medici di Medicina Generale che potrebbero essere sostituiti dall’infermiere di famiglia…
Non si tratta di lotta corporativa, come taluni fraintendono, ma di garantire ai TUTTI i cittadini la qualità delle cure, le garanzie di appropriatezza delle indicazioni, controindicazioni e controllo di tutto il percorso di cura. Solo questo garantisce la validità degli interventi e, fra l’altro, anche il controllo della spesa sanitaria insieme alla gestione delle attese dei pazienti che possono avere diversi bisogni e necessità di urgenza.
Le professioni sanitarie si impongono per numerosità di rappresentanza e intendono sostituirsi al Medico nei suoi compiti.
Quella che segue è una delle tante iniziative dell’ANF (Associazione Nazionale Fisiatri) nei confronti di eventi formativi che intendono forzare in questo senso il limite, inevitabile per l’enorme differenza di formazione, fra l’intervento medico e l’intervento fisioterapico, così come in altre professioni sanitarie.
Questa lettera è stata inviata non solo agli organizzatori del corso in questione, ma anche all’Ordine dei Medici di Milano, che deve sorvegliare correttamente il rispetto delle norme e della professione dei suoi iscritti, e vuole risvegliare l’attenzione di tutti i medici, attraverso la FNOMCEO e la FISM, affinché sia continua l’attenzione all’appropriatezza delle cure offerte ai cittadini del nostro Paese, senza che esse vengano travisate per mere ragioni economiche o corporative.