Ci é già capitato ,in passato, di intitolare un nostro editoriale, morettianamente, “Fate qualcosa di fisiatrico”, oggi non possiamo che allinearci all’esortazione draghiana “Do something”e dedicarla a tutti quei Fisiatri che hanno fatto di tutto negli ultimi anni per essere i maggiorenti della Società scientifica, ma che se ne sono dimenticati subito dopo.
Mai come in questi giorni sarebbe importante avere ancora una Società scientifica al fianco di tutta la nostra categoria. Una Società scientifica che ricordasse a se stessa che tra i propri scopi esiste anche quello di “…..valorizzare il titolo professionale del Medico Fisiatra. Specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa, in linea con la continua evoluzione culturale e scientifica, quale “Medico della Persona disabile” che :
vuole essere protagonista nella promozione della cultura della salute in grado di contrastare la disabilità e di rispondere ai nuovi bisogni di salute posti dalla medicina della complessità e delle cronicità;
vuole operare per garantire il dirittodella Persona disabile alla piena realizzazione di una vita attiva e partecipata;
si prende cura della Persona disabile e della sua famiglia, realizzando percorsi di cura e di continuità assistenziale in collaborazione con i Professionisti della Riabilitazione, i Medici di Medicina Generale ed i Medici Pediatri di libera scelta, i Medici specialisti, tutti gli altri Professionisti della salute, del sociale, le associazioni di famigliari e del volontariato, le cooperative e le Agenzie del terzo settore’ delle comunità locali;
promuove l’umanizzazione e la piena valorizzazione e la massima appropriatezza nell’utilizzo di tutte le risorse disponibili nel sistema dei servizi e nella comunità sociale;
afferma l’esigenza di salvaguardare le Persone che vivono condizioni sanitarie e sociali a maggior rischio di marginalità, riconoscendo ad esse la piena dignità umana e il diritto di essere accolte e tutelate dalla società….”
E noi che abbiamo contribuito a scriverli, in una piacevole giornata pugliese, quei passaggi riportati dello Statuto, viviamo con dolore e sgomento la fine che stanno facendo queste proposizioni.
Assistere alle approssimazioni culturali, ai cortocircuiti, scientifici , alle presunte certificazioni ed agli autoaccreditamenti di un manipolo di Fisioterapisti che rivendica, col patrocinio di GIMBE, la autosufficienza nel poter assolvere e garantire a tutti le cure riabilitative é davvero uno scempio.
E quí bisogna essere molto chiari nel non fare distinzioni tra persone con disabilità e persone con disabilità, tradisiabilità minimali e massimali. tra disabili temporanee o permanenti, come hanno fatto in passato nostri illustri colleghi, ma ribadire con estrema fermezza che tutte le disabilità hanno diritto di presa in carico e di cura e soprattutto di cure appropriate ed efficaci, garantite dalla insostituibile garanzia professionale del Medico Fisiatra. Tutto questo é un patrimonio culturale e scientifico cresciuto in decenni di lavoro sul campo e di formazione ed universalmente riconosciuto in tutto il mondo, pur se con i necessari adattamenti alle diverse realtà organizzative dei diversi Paesi, ma senza mai salti nel buio delle improvvisazioni autoaccreditate.
Troppo per Presidenti e Segretari annidati nella nostra categoria?
In compenso ci giunge voce che con sputo transnazionale partenopeo-meneghino si sta partorendo una Accademia di nobile genesi , senza barriere di figure professionali, se non quella di avere il marchio universitario.
C’é sempre qualcosa che evidentemente non riusciamo a capire, ma questo sicuramente é un problema nostro.
DO SOMETHING !
Spero non con i soldi della Società che già ha contribuito, forse tuttora, economicamente al Sindacato.