DREAMS & DREAMERS



di Morena Ottaviani

I have a dream”, tuonava M. Luther King nel ’63 davanti al Lincoln Memorial,e il Mondo tremò. Allora, quando persino l’ammissione di giovani studenti di colore in università per convenzione “bianche” faceva nascere speranze diverse sia tra gli incappucciati del KKK sia tra i neri del sud degli Stati Uniti, in molti credevano che qualcosa potesse cambiare, in pochi credevano che il mondo sarebbe rimasto fermo ancora dopo secoli di immobilismo culturale e legislativo. Eppure quel discorso, tenuto 5 anni prima che un singolo proiettile fermasse l’uomo ma non il pensiero, quelle parole ebbero il merito di accelerare il progresso dell’atto dei diritti civili al Congresso. Chissà se nei suoi sogni più reconditi Luther King ha mai osato pensare ad un Mr. President di colore alla Casa Bianca …..

Senza minimamente che mi sfiori il pensiero di equipararmi ad una Persona di tale levatura né che la questione “nera” sia di pari importanza, pur essendo convinta che comunque nella vita sia giusto e doveroso ispirarsi a che ci ha preceduto per proseguire il percorso segnato dal passato, anche io ho un sogno.

Sogno un Paese in cui esiste una chiara distinzione tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Un Paese in cui le sfumature di grigio servono nelle eccezioni e non rappresentano la regola. Un Paese in cui fatta una Legge, la si rispetti, senza ingegnarsi per trovare mille modi per aggirarla. Un Paese in cui ciò che è giusto E’ giusto,e ciò che è sbagliato E’ sbagliato. Un Paese in cui ciascuno fa la sua parte per innato senso del dovere e del rispetto reciproco, senza giochi sotto-banco, senza distribuzioni di benefit di diverso tipo, senza che la politica, quella con la “p” minuscola, si infili in ogni anfratto col solo scopo di meglio discernere i destinatari del “do ut des”. Sogno un Paese in cui anzi i Politici si mettono al servizio del Paese e non si limitano al gioco delle sedie o dell’”indovina cosa mi faccio rimborsare”. In questo Paese, sogno un gruppo di Persone che si adoperano per fare rispettare le regole stabilite e cercano in ogni modo possibile e lecito di difendere i diritti di tutti, nessuno escluso. E nel mio piccolo mondo di Specialista della Riabilitazione, sogno un gruppo di Persone che sia conscio del ruolo e dell’importanza che risiede nell’operato del Fisiatra, che suo malgrado rimane uno Specialista di nicchia rispetto allo splendente fulgore del Chirurgo, armato di bisturi e fibra ottica, o dello specialista del misterioso Sistema Nervoso, rappresentato con il famigerato specchietto sulla fronte. Il povero Fisiatra invece è armato delle sue mani, della suo forza fisica (perchè visitare l’anca di una signora di 120 Kg di peso non è uno scherzo!), del suo ingegno (che, a volte, gli consente di inventarsi soluzioni protesiche fuori dal commercio ortopedico). Il povero Fisiatra è armato “solo” di tutte quelle competenze che gli consentono di muoversi con facilità tra specialità mediche diverse e ben distinte, dalla Medicina Interna, alla Neurologia, attraverso la Reumatologia e l’Ortopedia. Al massimo, il Povero Fisiatra ha un goniometro, un martelletto, un centimetro a nastro, …. nulla di misterioso, nulla di affascinante.

Eppure, nel mio ottimismo sfrenato, sogno di un Paese in cui esista un gruppo di Persone che voglia prendersi cura del Fisiatra e del suo operato, che gli consentano di lavorare con le competenze che ha acquisito con 10 anni di Università e con la dignità che si merita ogni volta che queste sue competenze gli consentono di fare diagnosi e di predisporre poi in base ad essa un programma che permette ad un Paziente di ottenere il massimo dalle sue possibilità per ricominciare ad essere solo Persona.

Sogno che questo Gruppo si dia da fare, si alzi da quegli scranni su cui dovrebbe meditare, studiare tattiche e strategie, e non solamente occupare. Sogno che venga sfruttata ogni singola parola che la Legge ha scritto per tutelare non solo una Professione Medica, ma anche i Diritti di un assistito nonchè il denaro pubblico, che è troppo poco di questi tempi per essere speso in posti dove la qualità dell’operato non può essere garantita. Sogno una informazione corretta e libera. Sogno un’azione di Classe che permetta di acquisire informazioni e di utilizzarle per migliorare ed uniformare le condizioni di tutti: assistiti, medici e terapisti ciascuno col suo ruolo ben definito e delimitato, ciascuno con le competenze che gli sono proprie ma che si devono intrecciare. E sogno che questo Gruppo si adoperi anche per difendere il lavoro del Fisiatra, perché magari è informato ed aggiornato e sa che nel mondo sempre più spesso sono pubblicati studi e linee guida che mettono in discussione la reale utilità dell’utilizzo del bisturi in alcune situazioni patologiche e che invece affermano che la strada da percorrere è conservativa (quindi di nostra competenza, se non erro….?). Sogno che siano anche disposti a combattere per impugnare questi dati, ottenendo maggiori risorse da destinare al nostro settore. Sogno infine un Gruppo che faccia rispettare i nostri diritti e tenga monitorati i nostri doveri, perché ciascuno deve fare la sua parte affinchè la partita sia vinta.

Come dici? Esiste già questo gruppo? E come si chiama? Dov’è? …..Come? Sindacato??? No, non è questo il Gruppo del mio sogno. Decisamente, non è questo.

Ma io continuo a sognare.

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  1. Non so se nella mia vita (ad una certa età é normale fare dei bilanci) mi sono sempre comportato come nel tuo sogno ma spero di sì e comunque anche io ho il tuo stesso sogno ed aggiungo che condivido le parole di Padoa-Schioppa ovvero “Le tasse? Bellissime
    Un modo civile di contribuire ai servizi”. Certo se le tasse invece servono ad alimentare sprechi o servizi per i falsi poveri che fanno dell’evasione fiscale la loro ragione di vita allora preferisco svegliarmi dal sonno in cui sognavo come Martin Luther King

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