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La vera definizione di snob è anelare a ciò che separa le persone piuttosto che a ciò che le unisce.
[The true definition of a snob is one who craves for what separates men rather than for what unites them].
John Buchan, Memory Hold-The-Door, 1940
A dirla tutta sembra davvero che i tempi non siano cambiati di molto. Anzi a giudicare dal teatrino a cui abbiamo assistito nell’epoca del COVID o, ancora attualmente, in relazione ad i tristi e gravi accadimenti della guerra in Ucraina, questa definizione appare quantomai attuale.
Esperti improvvisati, artigiani della improvvisazione letteraria, neoesperti del nulla ci hanno spiegato, comodamente seduti nelle loro poltrone, perché chi si vaccinava era sostanzialmente un fesso e perché medici e sanitari che vivevano e vivono sul campo e crescono con il confronto e con le proprie esperienze abbiano capito ben poco della vita.
Per non citare i professori neoformati in geopolitica, che pontificano sugli errori (degli altri!) degli anni passati, che ci hanno condotto alla guerra, per cui meglio sarebbe farci i fatti nostri.
Ormai siamo bersagliati e ce ne stiamo facendo una ragione.
Piú difficile, indossando la casacca di Fisiatra, che abbiamo sempre con noi da quaranta anni (sic!), riuscire a sopportare il pensiero dominante ai giorni odierni sul palcoscenico della nostra Disciplina.
Disciplina a cui rimaniamo fortemente legati, non solo per l’affetto e le emozioni che ci vengono dai ricordi del passato, ma anche perché noi i Fisiatri continuiamo a farli.
Per cui quando osserviamo che le "têtes pensantes" hanno deciso di consegnare una vasta gamma di prestazioni ad altri professionisti, ci roviniamo l’umore.
Quando vediamo che esiste un decreto appropriatezza che consegna la riabilitazione ortopedica a fisioterapisti e specialisti d’organo ci va un boccone di traverso.
Quando leggiamo le tariffe delle prestazioni ambulatoriali, che scotomizzano la esistenza della terapia fisica strumentale ad un ruplo secondario rispetto agli essercizi, ci viene il mal di testa.
Peró poi se veniamo a sapere che tutto questo è stato il frutto ed il parto, per niente distocico, di colleghi grandi esperti di introduzioni e di webinar, che hanno trascorso piú tempo sulle sedie, in verirá durette, dei tavoli ministeriali ci incazziamo.
Scusate il francesismo, ma ci voleva proprio!
Sapere inoltre, peraltro come sembra, che nei prossimi congressi nazionali non esisteranno piú sessioni dedicate alla terapia fisica strumentale od alla interventistica fisiatrica ci rasserena.
Ci rasserena perche ci toglie dalla mente ogni ragionevole dubbio sul fatto che i nostri giudizi fossero sbagliati.
…dai su Domenico basta con queste vetustá, aggiornati un pó, oggi giorno si parla ormai di teleriabilitazione che ci consente di trattare una Persona nel proprio contesto ambientale e poi costa di meno e si puó sempre mettere un fisioterapista esperto dall’altro lato del computer e risparmiamo tanti soldini…”
Perdonateci ma, senza nulla togliere alla teleriabilitazione, che ci aiuta tanto quando realmente serve, pensiamo ancora che chi rinnega la propria storia e le proprie radici avrá vita corta e per questo siamo molto preoccupati.
E poi ci chiediamo: puó un ambito societario scientifico che per metá é composto da volenterosi e meritevoli non specialisti, rimediare a tutto ció ed invertire la rotta in un improvviso lampo di genio? Noi ormai siamo diventati molto scettici
Ma questo è un altro discorso…… un discorso di cui torneremo a parlare presto.
To be continued…..
Si può essere più furbo di un altro, ma non più furbo di tutti gli altri.
(François de La Rochefoucauld)
Gentile collega, leggo sempre con piacere le tue parole e condivido a volte le riflessioni. Mi permetto di commentare solo in riferimento a uno degli argomenti che hai citato, a me più caro, la Fisiatria interventistica. A me non risulta che nei prossimi congressi nazionali si voglia omettere di parlare di interventistica, nè credo sarebbe una scelta saggia dato che tale argomento è di forte interesse specie nei più giovani. Non vi è dubbio che anche la nostra Società possa e debba fare di più e meglio, specie in ambito scientifico quale è la natura della società, ma che voglia disinteressarsi a questo argomento non ritengo sia sensato nè, per l’appunto, mi risulta che ciò possa accadere (se non per un masochistico desiderio di ridurre, ulteriormente, l’interesse alla società di molti nostri giovani colleghi). Con affetto.
Caro collega, l’orientamento emerso era esattamente limitativo sia sulla terapia fisica strumentale che sull’interventistica. C’è stato un ravvedimento sulla terapia fisica strumentale e mi auguro che per l’interventistica sia esattamente come dici tu…..anche io vi seguo con piacere. Un caro saluto, Domenico
Grazie. Sconfortante riassunto della visionexattuale di chi crede ed ha creduto, ma vero.
Sono completamente d’accordo ,ma continuò a vedere snobismo e riabilitazione da salotto anche nel commento,mentre altri professionisti ci passano sulla testa.