Tutto come programmato. A Milano la Segretaria del Gruppo regionale Lombardo, Dottoressa Beretta, é stata eletta Presidente della Societá Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa.
Dopo aver cercato negli anni passati la scalata ai vertici del sindacato dei Fisiatri ed, ancor prima, la elezione alle amministrative regionali, con poco successo, finalmente il meritato riconoscimento é arrivato.
Questa volta forte del Patto sottoscritto nel 2014 e che ha ratificato le presidenze Boldrini e Fiore , i giochi sono andati a buon fine.
Il patto emilianonapoletanromano ha indicato e designato gran parte degli eletti. Forte del voto dei medici non specialisti che hanno seguito, in maniera illuminata, le illuminazioni dei propri maestri e relative appendici.
E, come ci dicono I bene informati, una elezione questa che potrebbe portare la neo eletta verso nuovi traguardi politici nell’ambito dello schieramento di centro destra, che governa la Regione Lombardia.
Si aprono cosí nuove prospettive per il futuro.
Dunque un voto decisivo quello dei 280 specializzandi ( oltre la metá dei votanti ), che hanno raggiunto in gruppi organizzati la sede congressuale di Milano, per dare il proprio sostegno elettorale alla candidata di turno.
Specialisti in formazione che sono sempre piú decisivi nel momento elettorale, vista anche la notevole riduzione degli iscritti alla Societá scientifica che si é avuta nell’ultimo decennio, ma che poi hanno pochi strumenti per essere parte attiva e propositiva del proprio futuro professionale.
Una elezione determinata da una maggioranza di medici non specialisti rappresenta un paradosso nell’ambito delle societá scientifiche italiane, considerando quali ne dovrebbero essere i ruoli istituzionali nei rapporti con le Agenzie governative e non.
D’altra parte ogni tentativo di allargare la base democratica elettorale é andato respinto con forza dal “club dei settantenni” che governa di fatto le strategie e le tattiche elettorali.
Va infatti segnalato come ben otto Gruppi regionali avevano chiesto, nei mesi precedenti, di ammettere il voto online, stante il perdurare dello stato di emergenza pandemica in atto.
Il Consiglio di Presidenza ha respinto a maggioranza questa possibilitá, senza peraltro poi procedere alla ratifica assembleare della decisione assunta e creando per questo, secondo colleghi ben informati, le condizioni che potrebbero portare ad un contenzioso amministrativo.
A noi, osservatori esterni, forse ancora un pó nostalgici di un passato che non esiste piú, non resta che raccontare una storia, che definire non entusiasmante é poco, ma che purtroppo non é ancora terminata.
Sono giá scritte infatti le puntate successive di questa telenovela, che porterá con molta probabilitá i Fisiatri a costruirsi un’altra casa che possa essere in grado di tornare ad accogliere tutti.
Le prossime puntate, che noi abbiamo giá visto in anteprima, porteranno alla Presidenza la figlia universitaria di un past president e poi lo “yes man” di un grosso gruppo privato.
Non perdete dunque le prossime stagioni per seguire le avvincenti tattiche sulla scacchiera fisiatrica nazionale; noi invece siamo molto curiosi di assistere a quelle che saranno le reazioni del mondo universitario che ci sembra ormai, tranne rare eccezioni, perennemente allineato agli ordini di scuderia.
Nel frattempo si apre una fase fortemente critica per la nostra Disciplina, soprattutto per il periodo di sperimentazione che riguarderá la appropriatezza dei ricoveri, col rischio di andare alla marginalizzazione di alcune tipologie di disabilitá e la creazione di reparti di riabilitazione senza medici.
Il rischio che si ripeta quello che é accaduto con i LEA del 2001, quando I soliti noti tirarono fuori dalla prescrivibilitá gran parte della terapia fisica strumentale, potrebbe ripresentarsi drammaticamente. Questi ed altri sono i problemi sul campo, che meriterebbero maggiori approfondimenti da parte di tutti, magari coinvolgendo, questa volta con obbligo di partecipazione, i nostri colleghi in formazione, in modo che possano essere finalmente soggetti attivi e costruttori reali del proprio futuro.
Auguri AI NEO ELETTI!
…to be continued
Ormai da anni è la solita apparente democrazia che permette di raggiungere certi obiettivi……… IRONICO
L’ultimo giorno del 49° congresso SIMFER, ancora in atto lo spoglio delle schede elettorali Simmfir ho letto l’articolo scritto da Domenico.
Mi sento in dovere di intervenire in quanto io sono uno degli otto segretari firmatari della richiesta, inviata il 5 settembre al CdP, di effettuare le elezioni degli organi direttivi per via telematica con voto on-line.
D’altra parte anche le ultime riunioni che hanno coinvolto il Consiglio Nazionale della SIMFER sono state fatte in teleconferenza, e sempre in teleconferenza il 14 maggio di quest’anno abbiamo approvato il nuovo regolamento con le indicazioni applicative dello Statuto della nostra società scientifica dove, proprio per le modifiche del nostro modo di vivere questo periodo, è stata inserita la possibilità di effettuare le votazioni on-line.
Questa opportunità avrebbe dato un significato sostanziale alla rapprentatività dell’elettorato perché avrebbe concesso la possibilità di votare ad un numero molto più alto di soci iscritti , e non un misero 25 – 30%, come è avvenuto sinora.
Non si può certo dire certo che queste percentuali siano espressione della maggioranza dei soci.
La richiesta è stata disattesa, ma confido nell’impegno preso formalmente dall’ormai Past-President che, in assemblea, su richiesta mia e di un altro socio, si è fatto carico di vigilare affinchè in tempi rapidi si proceda alla modifica dello statuto perchè le prossime elezioni vengano svolte in modo adeguato ai tempi: ON-LINE.
Altro punto dolente trattato nell’articolo è la questione del voto agli specializzandi Per una questione di trasparenza e di correttezza, sarebbe interessante avere i dati del numero degli specializzandi che hanno votato e l’anzianità di iscrizione, quanti specializzandi rinnovano l’iscrizione una volta conseguito il diploma, e quanti specializzandi partecipano ai Congressi non elettivi.
Certo che, se questi dati dovessero dare ragione all’editorialista, si dovrebbe cambiare qualcosa. Qualcuno suggerisce di consentire l’affiliazione alla SIMFER per tutti gli specializzandi, gratuitamente, in modo da poter partecipare all’attività formativa e di ricerca della nostra società scientifica, senza avere gli oneri elettivi. Ciò mi trova ampiamente d’accordo.
Godrebbero i vantaggi che la società scientifica offre ai fisiatri in formazione, ma verrebbe meno la sconfortante immagine delle “truppe cammellate” umiliate e obbligate a votare chi decide il burattinaio di turno.
Mauro Piria
IL DOTT ULIANO HA IL MIO PLAUSO PER L’ESAUSTIVITA’ DI QUANTO SCRITTO. IL RISCHIO DI MARGINALIZZAZIONE DEL FISIATRA DALLA “RIABILITAZIONE” IN ITALIA MI APPARE IMMINENTE E PURTROPPO IRREVERSIBILE (ANCHE SE NEL CUORE SI NUTRE SEMPRE LA SPERANZA CHE ARRIVI IL SETTIMO CAVALLERIA!). SPIACE PENSARE A NEOSPECIALISTI E SPECIALIZZANDI, TANTO COINVOLTI NEI GIOCHI DI POTERE, CHE TROVERANNO UNA REALTA’ DI MARGINALIZZAZIONE DEL LORO OPERATO E LA PROGRESSIVA SPARIZIONE DELLA LORO PRESENZA NEL SERVIZIO PUBBLICO
Caro Domenico quello che tu scrivi lo posso testimoniare. Io c’ero. E’ stato un “deja vu’. Chi, come me è di lunga militanza simfer (e simfir, e tu lo sai bene) ha già visto le stesse cose in altre elezioni sia della mia Regione che nelle tornate nazionali.
Sono uno dei pochi (se non l’unico)degli specialisti ambulatoriali che, nonostante tutto, continua a credere nella valenza di essere iscritto a questa società scientifica. Anche se debbo dire, con il simfir, sotto la tua Presidenza, abbiamo ottenuto cose importanti. Non so se le società di cardiologia, di ortopedia, di neurologia, ecc, ecc fanno votare i propri rappresentanti da specializzandi. Noi, probabilmente, siamo l’eccezione. Ma tantè. Non so, francamente, come andrà a finire. Noi, credo, la coscienza l’abbiamo pulita.
Un abbraccio affettuoso
Claudio Puglisi