di Renato Avesani
Sarebbe interessante pubblicare l’ultimo verbale del gruppo regionale SIMFER veneto per capire le mie sottili riflessioni.( di seguito) :
Non ho partecipato al Congresso di Bari, ma ho letto le notizie circolate: come di tutti i Congressi se ne parla bene. Non avendo presenziato non ho motivo di dubitare che la qualità delle sessioni, gli interventi e la partecipazione siano state delle migliori. Emergerebbe, dai commenti, l’immagine di una SIMFER in buona salute, in grado di affrontare le sfide future ( e sono tante) ed in grado di costruire alleanze solide
Poi leggo altre notizie e, da provinciale qual sono, non posso che riferirmi alla mia Regione ed in particolare a quelle che circolano dai verbali. Emerge un quadro confuso con una ribadita necessità di “tavoli tecnici regionali” perché non siamo sufficientemente ascoltati, perché le altre società scientifiche sono piu’ forti di noi e quindi in grado di indirizzare le scelte, perché anche la sorte della riabilitazione sarebbe legata al referendum …
E leggo ancora, altrove, che la Regione Veneto avrebbe aumentato gli stanziamenti a favore di alcune forme di neuroriabilitazione chiamate metodiche V..,D..,P..,A..,F.. dai nomi degli inventori. Con gli stanziamenti sono aumentati i rimborsi alle famiglie che si rivolgono a tali metodiche.
Ed un dubbio mi assale : dove sta l’EBM per tali metodiche? Mi risulta che sia inferiore a quella delle terapie fisiche tanto bistrattate ed estromesse dai LEA ormai su tutto il territorio nazionale.
E mi chiedo: dove sta la SIMFER?
Forse , tornando all’improbabile legame tra le sorti della riabilitazione ed il Referendum, una analogia mi si affaccia: non è che ci sia ( per contiguità territoriale, per carità?) un certo “renzismo” anche nella nostra società per cui bisogna sostenere che tutto va bene e che i cattivi ( i gufi) sanno solo criticare?